Tra i fringe benefit che le aziende possono includere nel piano di welfare aziendale per i lavoratori rientra anche il bonus carburante: come funzionano i buoni benzina per i dipendenti?

Con il Decreto carburanti, il Governo ha prolungato la possibilità di erogare buoni benzina aziendali ai dipendenti anche nel 2023. Si tratta di una misura importante, volta a combattere il caro-vita e in particolar modo l’innalzamento dei prezzi dei carburanti

Il bonus benzina rientra così all’interno dei piani welfare che le aziende possono mettere in atto per dare ai propri dipendenti benefit aziendali in grado di migliorare la qualità della vita. Infatti, con i buoni welfare le imprese possono arricchire il pacchetto retributivo dei dipendenti godendo però di notevoli agevolazioni fiscali. 

Come funziona il bonus carburanti e quali modifiche sono state apportate nel 2023?

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Cosa sono i buoni benzina dipendenti

I buoni benzina per i dipendenti sono dei voucher welfare che si possono aggiungere ai classici fringe benefit aziendali. In particolare, il bonus benzina è un voucher destinato all’acquisto di carburante, compresa la ricarica elettrica per i veicoli elettrici. 

Tramite questi benefit aziendali, le imprese mettono a disposizione dei lavoratori un piano welfare in grado di attirare e trattenere le risorse. 

Come per il fringe benefit, anche il bonus carburante presenta una normativa e una soglia di importo per godere delle agevolazioni. Proprio questa normativa ha visto nel 2023 alcune modifiche importanti nell’erogazione e nella gestione dei buoni benzina. 

Come funzionano i buoni benzina per i dipendenti

Per quanto riguarda il fringe benefit, nel 2023 la soglia massima per godere delle agevolazioni fiscali è stata riportata a 258,23€. Entro questo importo, i benefit aziendali sono completamente esentasse. A questi benefit è possibile aggiungere il bonus carburante, fino ad un importo di 200€. 

Questo significa che tutti i lavoratori dipendenti, a esclusione delle pubbliche amministrazioni, possono accedere al bonus carburante. Proprio come gli altri fringe benefit, anche il bonus benzina non costituisce reddito. Dunque, entro la soglia dei 200€, il lavoratore è esente dal prelievo della quota IRPEF. 

Quindi, quanto costa il bonus carburante? Pur non costituendo reddito, nel 2023 viene conteggiato all’interno dei contributi previdenziali. Perciò per il lavoratore ci sarà un costo del 9% circa. In caso di erogazione di un voucher benzina da 200€, l’importo per il lavoratore si riduce a 180€. 

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Quanto costano i buoni benzina alle aziende

Con il DL 5/2023, quindi è saltata l’esenzione contributiva sul bonus carburante. Questo significa, non solo una riduzione dell’importo per i lavoratori, ma anche un aumento dei costi per le aziende.

Nel dettaglio, al datore di lavoro si applicano le trattenute dei contributi previdenziali che sono circa il 30%. Questo significa che, a monte di un bonus carburante di 200€, il costo azienda sarebbe di circa 260€. Il bonus carburante, come gli altri fringe benefit, rientra sempre nei benefit interamente deducibili.

I vantaggi dei buoni per le aziende

Nonostante questo cambiamento nella normativa, molte aziende decidono comunque di includere i buoni benzina nel welfare aziendale: come possono fare per erogare il bonus carburante ai dipendenti? Il buono benzina viene erogato dal datore di lavoro come voucher ad personam, quindi svincolato da eventuali accordi contrattuali. In altre parole, il datore di lavoro può decidere se, quando e a chi erogare questo benefit, che assume la forma di un voucher, cartaceo o elettroniche, che il dipendente potrà poi spendere in autonomia.
Il vantaggio per l’impresa, oltre alla deducibilità del 100%, è la reputazione e il senso di appartenenza che il welfare aziendale è in grado di creare. Inserire anche il bonus carburante all’interno dei benefit aziendali mette in ottima luce l’azienda agli occhi dei dipendenti, rendendola un luogo in cui voler lavorare.